Cookie Consent by Free Privacy Policy website L'istituto

L'istituto

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L'Istituto Superiore di Studi musicali "G. Briccialdi" di Terni è situato sui tre piani di un prestigioso edificio rinascimentale al centro storico della città, a due passi dal Teatro Verdi: il Palazzo Giocosi Mariani, di proprietà del Comune, che lo ha ristrutturato nel 1995 per farne la sede definitiva del Briccialdi.

Diciannove sono le aule, dislocate dal piano terra (Discipline formative dei corsi superiori, Canto, Chitarra e Composizione) al secondo piano (cui si accede con l'ascensore) destinato alle classi di Strumento; mentre il piano nobile è riservato agli uffici di direzione e di segreteria, alla biblioteca e alla fonoteca, alla sala dei professori e alla aule più ampie per la musica d'insieme.

Senza escludere un approccio dapprima ludico-di base e propedeutico e quindi puramente culturale alle pratiche musicali, scopo principale dell'Istituto (come dei Conservatori statali) resta quello di favorire una scelta musicale professionale: alle professioni (al plurale). Le quali oggi non si limitano a quelle tradizionali di concertista, cantante lirico, professore d'orchestra o di coro, compositore o direttore d'orchestra etc. Nell'epoca della riproduzione tecnologica dei suoni, nel mondo della multimedialità e dell'industria dello spettacolo, a diversi livelli si esprime la domanda di nuove competenze e di figure professionali specifiche: dal compositore di "musica applicata" al consulente musicale per la radio e la televisione e al curatore cinematografico; dal direttore artistico di teatri e di stagioni concertistiche al programmatore radio-televisivo; dal musicologo e dal critico all'operatore discografico ed all'esperto pubblicitario; dall'organologo al liutaio o dal copista all'ingegnere ed all'architetto del suono, al tecnico costruttore di nuovi strumenti elettronici o al computerista musicale; dal produttore-impresario-commerciante specializzato all'operatore sul territorio; dall'insegnante all'animatore del tempo libero che si rivolge alle età ed alle categorie escluse dall'insegnamento tradizionale; dal sociologo e dallo psicologo della musica al musicoterapista; dal liturgista al musicista pop/rock/jazz... Magari combinando due o più di queste competenze per altrettante occasioni prima di studio (per esempio, seguendo indirizzi musicologici universitari insieme ai tradizionali percorsi di conservatorio) e poi di lavoro.